Osteopatia e ansia: quando l'equilibrio del corpo aiuta a ritrovare la serenità mentale
- Dania Mizzi

- 21 lug
- Tempo di lettura: 6 min

C’è una frase che dico spesso ai miei pazienti: il corpo e la mente non si ignorano mai, anzi, comunicano costantemente anche quando noi non ce ne accorgiamo. È per questo che, quando parliamo di ansia, non possiamo limitarci alla dimensione psicologica.
Ci sono condizioni, spesso invisibili e a volte presenti fin dall’infanzia, che mettono il corpo in uno stato di instabilità profonda. Quel disequilibrio fisico, se protratto nel tempo, può essere alla base di ansia persistente o addirittura di attacchi di panico.
L'ansia non è solo una condizione mentale, ma una risposta complessa che coinvolge il corpo. Come osteopata, mi capita spesso di vedere pazienti con sintomi fisici legati all'ansia: tensioni, vertigini, difficoltà respiratorie. L'approccio osteopatico rappresenta un rimedio naturale che, in collaborazione con la psicoterapia, aiuta ad alleviare questi segnali corporei e ritrovare l'equilibrio.
Indice
Ansia e attacchi di panico: cosa sono realmente?
L'ansia è una risposta naturale del corpo a situazioni di stress o pericolo. Immagina una giovane professionista, Sara, che affronta quotidianamente scadenze e riunioni impegnative.
Un giorno, durante una presentazione, il cuore comincia a battere forte, il respiro diventa irregolare, e una sensazione di soffocamento la immobilizza: è un attacco di panico.
Questi episodi, se frequenti, possono influire profondamente sulla qualità della vita, mostrando come l'ansia, da naturale risposta del corpo, possa trasformarsi in un problema cronico debilitante.
Secondo recenti studi, circa il 15% della popolazione mondiale soffre di disturbi legati all'ansia.
Quando l'ansia nasce da molto lontano
Tempo fa, durante una visita di controllo preventiva, ho osservato una bambina mentre la mamma la sollevava da terra per adagiarla sul lettino. In quel gesto semplice, ho notato qualcosa di particolare: le mani della bambina si muovevano rapidamente, cercando un appoggio, come se il suo corpo non si fidasse dello spazio intorno. La mamma si è affrettata a dire che era una bambina molto paurosa, che si spaventava per tutto.
Durante la visita ho rilevato una difficoltà nel sistema di equilibrio. Il suo corpo non riusciva a stare a terra in modo stabile, mancava una vera percezione dell'appoggio.
Dopo alcuni trattamenti, la bambina ha ritrovato una centratura fisica che prima non conosceva, e quella continua reazione di allarme è scomparsa. Allora mi sono chiesta: cosa sarebbe successo se quella bambina fosse diventata adulta senza mai recuperare il proprio equilibrio fisico?
La risposta, purtroppo, la vedo ogni giorno: ansia inspiegabile, stati di allerta costante, insicurezza nei movimenti, difficoltà respiratorie e problemi di autostima che nascono da un corpo che non si è mai sentito "sicuro".
Il corpo in disequilibrio alimenta la mente in allarme
Spesso l’ansia viene trattata come un problema "mentale", ma il corpo ne è sempre coinvolto. Chi soffre d'ansia lo sa: la tensione muscolare nel collo e nelle spalle, il respiro corto, i crampi allo stomaco, il senso di vertigine, la difficoltà a dormire, sono tutte manifestazioni fisiche di qualcosa che non si placa dentro.
Ma cosa succede se il nostro corpo, la nostra "casa", non è stabile per davvero?
Se c'è una disfunzione viscerale, una rigidità del diaframma, un'asimmetria del bacino, o una tensione cronica nel sistema cranio-sacrale, il messaggio che arriva al cervello è uno solo: qualcosa non va. A quel punto la mente, anche se razionalmente sa di essere al sicuro, rimane in uno stato di allerta cronico.

Sintomi dell'ansia sul corpo
L'ansia non è solo un'emozione, ma un fenomeno che coinvolge il corpo in modo profondo.
Tra i sintomi più comuni troviamo:
Tensione muscolare, soprattutto nel collo, nelle spalle e nella schiena.
Mal di schiena lombare e ansia, spesso correlati.
Problemi digestivi, come gonfiore o sindrome dell'intestino irritabile.
Disturbi del sonno, tra cui difficoltà ad addormentarsi o risvegli notturni.
Alterazioni della vista e difficoltà di concentrazione.
Mancanza di equilibrio, dovuta a tensioni nel sistema muscolo-scheletrico.
L'osteopatia non cura l'ansia, ma cura il terreno su cui cresce
Quando una persona arriva in studio con sintomi legati all'ansia, non cerco mai di spegnere il sintomo anche perché l'ansia non è un interruttore da abbassare, ma un segnale del corpo che ci sta chiedendo attenzione. Mi chiedo piuttosto:
Perché il corpo è in allarme anche in assenza di un pericolo reale?
Dove ha perso il suo equilibrio?
Quali tensioni sta trattenendo? Quali compensi si è costruito per funzionare, pur sentendosi instabile?
L'approccio osteopatico consiste proprio in questo: tornare alla radice del problema e aiutare il corpo a ritrovare una base sicura da cui partire.
Caso clinico: diaframma bloccato e ansia persistente

Prendiamo in considerazione un caso frequente: una persona arriva con uno stato di ansia cronica, una respirazione superficiale e una sensazione costante di “nodo allo stomaco”.
Durante la valutazione, noto che il diaframma, il muscolo principale della respirazione, è completamente bloccato, è come se non riuscisse a scendere e a liberare lo spazio necessario per un respiro profondo.
A quel punto, lavoro manualmente per liberare la tensione fasciale del diaframma, che molto spesso è collegata anche a tensioni nel tratto cervicale, nella base del cranio o nel bacino. Un diaframma contratto, infatti, comprime i visceri, ostacola il ritorno venoso e linfatico, e manda segnali continui di allerta al sistema nervoso.
Con tecniche mirate e dolci, è possibile ristabilire la mobilità del respiro, che è anche una delle chiavi principali per regolare il sistema nervoso autonomo.
In altri casi, il lavoro si concentra sul sistema cranio-sacrale, ad esempio quando il paziente racconta di tensioni nella nuca, vertigini, difficoltà a concentrarsi o disturbi del sonno. In questi casi, agire sulle membrane e sulle tensioni profonde che coinvolgono cranio e osso sacro può regolare il flusso del liquido cerebrospinale e ridurre l'iperattività del sistema nervoso centrale.
Per questo possiamo dire che nello studio dell'osteopata non troverai un “trattamento per l'ansia”, ma il giusto approccio per ripristinare le condizioni affinché il tuo corpo si senta stabile, al sicuro, libero di funzionare senza dover essere sempre in allerta.
Corpo e mente si parlano, e possono guarire insieme
Osteopatia e psicoterapia: un aiuto naturale per combattere l'ansia
Nel mio lavoro, collaboro spesso con psicologi o psicoterapeuti.
È piuttosto evidente che laddove la parola cura la mente, l'osteopatia può aiutare a far sentire il corpo un luogo sicuro. Quando il corpo torna a fidarsi di sé, la mente abbassa la guardia.
Molte persone, dopo poche sedute, raccontano di sentirsi più leggere, più presenti, più stabili. Non è solo un effetto rilassante: è il risultato di un corpo che finalmente si percepisce integro e coerente e smette quindi di inviare segnali di allarme al cervello.
L'ansia come messaggio e non come nemico
Forse, prima di pensare a come combattere l'ansia, dovremmo iniziare a chiederci: e se l'ansia non fosse il problema, ma la risposta più onesta che il nostro corpo riesce a dare?
L'ansia potrebbe essere una risposta a un disequilibrio che ci accompagna da anni, forse da quando eravamo bambini, e che nessuno aveva ancora ascoltato.
Ogni tensione, ogni scompenso, ogni disfunzione racconta una storia e l'osteopatia può aiutarci a leggerla e ascoltarla con attenzione, senza giudizio, ma con presenza, creando le basi per ritrovare un benessere reale.
Vuoi capire se l'osteopatia può aiutarti ad affrontare l'ansia?
Se vivi uno stato d'ansia, se il tuo corpo ti sembra sempre in tensione, se hai già fatto percorsi psicologici ma senti che manca qualcosa, forse è il momento di ascoltare il tuo corpo.
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